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«Archivio Multimediale degli Attori Italiani», Firenze, Firenze  University Press, 2012.
eISBN: 978-88-6655-234-5
© Firenze University Press 2012

Attore > cinema, teatro, televisione
NomeGiulia
CognomeLazzarini
Data/luogo nascita24 marzo 1934 Milano
Data/luogo morte
Nome/i d'arte
Altri nomi
  
AutoreChiara Bettinelli (data inserimento: 18/12/2008)
Giulia Lazzarini
 

Sintesi | Biografia| Testo completo

 

Interpretazioni/Stile

Dopo questa esperienza si stacca progressivamente dalla carriera televisiva per dedicarsi completamente al teatro, la sua recitazione si confronta con i grandi del teatro italiano e la sua recitazione risulta sempre più misurata e accurata, ma non si identifica, all’inizio, con un particolare metodo. Dagli anni Sessanta l’attrice compie un salto di qualità molto forte sia nelle tecniche recitative sia nelle scelte dei personaggi da interpretare, si confronta con formazioni teatrali collaudate, [...] lavora con la Compagnia dei Giovani, e crea una sua compagnia con Giulio Bosetti, ma dalla metà degli anni ‘70 decide di affidarsi sempre di più a Giorgio Strehler e al Piccolo Teatro.

Dal punto vista delle scelte recitative la svolta arriva nel 1963, quando Giorgio Strehler la vuole per interpretare il personaggio di Virginia, figlia di Galileo, in Vita di Galileo di Bertolt Brecht da lui diretto. In questo spettacolo Strehler guida l’attrice al progressivo distacco dal cliché drammatico ed emotivo nel quel rischiava di rinchiudersi. È questa l’occasione per la giovane attrice di confrontarsi, attraverso la mediazione del grande regista, con uno dei metodi recitativi più faticosi, il metodo brechtiano. Il metodo brechtiano, sempre impuro, ovvero mediato da Giorgio Strehler, dal 1963 in poi verrà sempre applicato dall’attrice, Brecht aiuta l’attrice a sganciarsi da taluni personaggi compressi, tormentati, e schiacciati da situazioni insostenibili con le quali l’attrice faticava a confrontarsi.

Dagli anni Sessanta Giulia Lazzarini si avvicina sempre di più al Piccolo Teatro di Milano, primo Teatro Stabile pubblico in Italia. La sua affezione nei confronti non solo del magistero registico di Strehler ma anche nei confronti dell’istituzione Piccolo Teatro ritorna spesso nelle sue parole: “lavorare con un teatro stabile significa mettersi al servizio dell’intendimento, della linea di condotta, del progetto tratteggiato dal suo direttore. Ciò non significa affatto che l’attore sia strumentalizzato, ma che l’interprete si inserisca armoniosamente all’interno di un progetto ampio, di un cammino che è quello globale del teatro e non suo personale. Chi vuole fare un percorso solo suo è bene che esca dal teatro stabile e organizzi una compagnia privata in modo da poter fare i testi che preferisce. Ma questo non è il mio desiderio” (Giulia Lazzarini nelle testimonianze raccolte in AA.VV., Giorgio Strehler e il suo Teatro, a cura di Federica Mazzocchi e Alberto Bentoglio, Roma, Bulzoni, 1997, pag.282). Da allora sino ad oggi, quindi dopo la morte di Strehler, avvenuta nel 1997, Giulia Lazzarini si riconosce nel Piccolo Teatro, ma soprattutto il Piccolo Teatro si riconosce in lei. Sono da ricordare, in spettacoli per la regia di Strehler al Piccolo, le interpretazioni dell’attrice di Ariel, nella Tempesta del 1978, oltre che la sua partecipazione ai due grandi progetti condivisi con Strehler tra gli anni Ottanta e Novanta, ovvero Elvira o la passione teatrale (per l’inaugurazione del Teatro Studio) e il Faust di Goethe.

Proprio per la consonanza di intenti con il Piccolo Teatro, oltre che per la straordinaria bravura dell’attrice, oggi possiamo rivedere, anche dopo la morte del regista, uno spettacolo di altissima tecnica teatrale come Giorni felici, di Beckett. Lo spettacolo, la cui prima edizione è del 1982, è un punto d’arrivo per Giulia Lazzarini che interpreta il personaggio di Winnie. L’attrice da luogo ad una delle interpretazioni più determinanti della sua carriera in condizioni particolarmente disagiate, sulla scena infatti è dapprima immersa nella sabbia fino alla vita e poi fino al collo. È l’interpretazione alla quale l’attrice è più affezionata; si legge nel programma di sala dello spettacolo: “Il personaggio di Winnie è quello che ho sentito di più dentro la mia carne. È il personaggio più adulto che ho interpretato nella mia carriera perché per via del mio aspetto fisico ho sempre dato volto ai personaggi più giovani. Winnie è stato il ruolo che mi ha portato avanti in tutti i sensi, facendomi acquisire una notevole maturità artistica. Per interpretarlo ci ho messo una gran fatica [...]. Mi ha tanto affaticato e tanto cambiato che mi ha lasciato dentro la voglia di riprovare a riprenderla a cicli, di tenermela vicino come una volta facevano gli attori [...]. Ci sono dei personaggi, come Re Lear, che appartengono alla tua vita per sempre. Per me Winnie è uno di questi”.

Lo spettacolo è stato riportato in scena dal Piccolo nel 1998-99, da allora fino ad oggi la [...] Lazzarini stupisce gli spettatori con la poetica fiducia nell’uomo di Strehler e con la sua magistrale interpretazione.  

 
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