Gli anni dal 1961 al 1965 sono quelli dello straordinario successo televisivo di Franca Valeri. I monologhi femminili dell’attrice trasmessi a Studio Uno irridono la morale piccolo-borghese, smitizzano l’amore, affrontano le contraddizioni del rapporto genitori-figli, svelano la vacuità delle mode del momento, l’egoismo, il falso altruismo. Franca Valeri è molto abile nell’alternare i diversi personaggi abbracciando di volta in volta nuovi dialetti: dalla contessa toscana alla signora bolognese, dalla ragazza veneta alla signorina milanese. Tra tutte primeggia la Sora Cecioni, massaia romana che passa il suo tempo al telefono tentando di risolvere i suoi problemi familiari.
La notorietà di Franca Valeri è “sancita” dalla sua inclusione in Carosello: apparsa nel nel 1957 in alcune scenette dei Baci e della caramelle Rossana della Perugina, nel 1958 firma la sceneggiatura per Polymer, biancheria Movil, in cui sfrutta lo stesso personaggio apparso nel film Piccola posta. Nel 1961 l’attrice affianca Gabriele Ferzetti nella pubblicità dell’Agip (“Supercortemaggiore, la potente benzina italiana”) nella parte di una centralinista con padre di Imola e madre di Otranto. Nelle pubblicità immediatamente successive (nel 1965 quella dell’olio Topazio diretta da Vittorio Caprioli, nel 1969 del dado Liebig e nel 1975 della Busnelli) Franca Valeri è ancora associata al telefono, segno dell’impronta lasciata sull’identità dell’attrice dal suo personaggio più fortunato, quello della Sora Cecioni.
Sempre in televisione Franca Valeri partecipa anche alle trasmissioni Eva e io (1963), Stasera: Rita! (1965), Sabato sera (1967). Gli ingredienti della sua comicità sono ormai delineati. L’attrice scrive e interpreta un variegato puzzle di tipi umani al femminile. In Stasera con... (1969) è ora una “contestatrice” che gareggia con Patty Pravo in “contestazione”, ora una ricca signora bolognese spasmodica ammiratrice di Gianni Morandi, ora l’immancabile Sora Cecioni che, «abbigliata in modo improbabile a metà tra la casalinga di periferia e una colletina del Piper», si intrattiene a conversare con il «molleggiato» Adriano Celentano disposto a farle da spalla e con Mike Buongiorno un po’ imbarazzato dalla “candida” impertinenza della “signora” («Se fidanza sempre ma nun se sposa mai») (cfr. Fabrizio Liberti, ... quella maritata Cecioni, in Franca Valeri una Signora molto Snob, cit., p. 34).
La televisione offre all’attrice l’occasione di una visibilità nazionale, ma Franca Valeri non abbandona il teatro. Nel 1960 è la protagonista del discusso allestimento di Mario Missiroli di La Maria Brasca di Giovanni Testori. Negli anni successivi, forse perchè il mezzo televisivo le offre già occasione di esibirsi in pezzi isolati, in teatro sembra alla ricerca di una “forma”. In Le catacombe, debuttato il 6 novembre 1962 al Teatro Valle di Roma, da lei scritto e interpretato sotto la guida di Vittorio Caprioli, Franca Valeri abbandona la struttura per scenette e abbraccia quella tradizionale della commedia. I consueti sketches vengono riproposti invece nel one-woman-show Una serata con Franca Valeri (1964). Molti brani dello spettacolo confluiscono in un omonimo disco (45 e 33 giri) pubblicato dalla Voce del Padrone. Nel 1967 uscirà invece il disco La signora Cecioni e le altre cui viene assegnato il VI Premio della critica discografica nel 1968. Precedentemente il volume Le donne, stampato nel dicembre 1960, aveva offerto una raccolta di ritratti femminili da lei ideati.
Nella stagione 1964-1965 debutta Questo qui, quello là, altra commedia scritta e interpretata da Franca Valeri sotto la guida di Caprioli. Il testo è pubblicato l’anno successivo da Longanesi, ma complessivamente lo spettacolo non suscita lo stesso clamore dei precedenti e negli anni successivi la coppia Valeri-Caprioli mette in scena testi scritti da altri: Luv (1965) di Murray Schisgal e C’è speranza nel sesso? (1966) di Saul Bellow. Quest’ultimo è un “fiasco” e viene interrotto. Vittorio Caprioli dirige la moglie ancora nel 1968-1969 in Meno storie, scritto dalla stessa attrice, ma l’unione affettiva e artistica tra i due attori si incrina irremediabilmente.
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