Tra il 1898 e il 1905, Ferravilla alterna l’attività teatrale a periodi di riposo. Nel maggio 1902 dà il suo addio alle scene, ma il ritiro definitivo si verifica nel 1905. Lontano dai clamori del teatro, gode i proventi di una ricca carriera dividendosi tra Milano e Desio, località in cui possiede una villa e nella quale sceglie di essere sepolto. L’oculatezza con cui aveva amministrato i suoi averi (e che gli aveva procurato la fama di avaro) gli consente di vivere gli ultimi anni in un certo agio. Si dedica alla pittura. Fin dalla giovinezza aveva sempre avuto una passione per il disegno, in particolare per le caricature che disegnava ovunque, compresi i corridoi dei teatri in cui passava. I suoi quadri, i suoi acquarelli e alcuni cimeli, sarebbero divenuti oggetto di una mostra dal titolo La famiglia meneghina (24 gennaio-22 febbraio 1939).
Occasionalmente rompe il suo ritiro per tornare alle scena. Nel maggio 1909 effettua ad esempio una serie di repliche al Teatro Olympia di Milano (cfr. «Il Teatro drammatico», 27 maggio 1909). Intorno al 1912 accetta di fare una serie di spettacoli in alcune città dell’Emilia organizzate per conto dell’impresa Francesco Parenti insieme a Edoardo Giraud. Nel 1914 filma alcuni suoi passati successi (La Class di asen, El Duell del sûr Pànera e Massinelli in vacanza) per la casa Musical Film di Luca Comerio. Secondo gli estimatori dell’attore quei pochi metri di pellicola (che Giovanni Maria Sala nel 1946 considera perduti) non rispecchiano la sua arte sia perchè il cinema è muto, sia perché non dà la percezione delle continue mutazioni d’aspetto di Ferravilla, sia perché (e soprattutto) perché Ferravilla è ormai anziano.
Il grande comico milanese si spenge nell’ottobre 1915 (l’Enciclopedia dello spettacolo riporta erroneamente la data del 26 ottobre 1916). Circa un mese prima, il 13 settempre 1915, era stato convinto a sposare la compagna Francesca Remolli da cui aveva avuto tre bambine: Emma, morta a tre anni, Maria e Luisa. La sua morte passa relativamente inosservata a causa della guerra. È sepolto a Milano presso il Cimitero monumentale.
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