Attore > teatro | Nome | Edoardo |  | Cognome | Ferravilla |  | Data/luogo nascita | 18 ottobre 1846 Milano |  | Data/luogo morte | 25 ottobre 1915 Milano |  | Nome/i d'arte | |  | Altri nomi | |  | | |  | Autore | Emanuela Agostini (data inserimento: 15/04/2009) |  |
|  |
|
|
Famiglia
|
Il padre di Ferravilla è il marchese Filippo Villani, esponente della scapigliatura milanese minore, dilettante di musica e autore di alcuni testi teatrali dialettali. La madre, il cui nome proprio è stato individuato in Maria Luigia Ferravilla, è una cantante probabilmente d’origine portoghese. A seguito della sua morte, Ferravilla riceve dal padre, nel frattempo sposatosi con la ballerina Carolina Say, una pensione vitalizia e viene affidato a Giacomo Viglezzi. Alla famiglia Viglezzi va riconosciuto il merito di aver contribuito a far appassionare Ferravilla al teatro grazie alla consueta frequentazione del Teatro Re (o del Teatro dell’Accademia del Filodrammatici) di cui Viglezzi è amministratore. L’esempio di Enrico Viglezzi, figlio di Giacomo, spinge inoltre Edoardo Ferravilla a interessarsi di musica.
Compagno della prima attrice Emma Ivon per circa un ventennio, dopo la sua morte Edoardo Ferravilla si accompagna con Francesca Remolli da cui ha tre bambine: Emma, morta a tre anni, Maria e Luisa. Sposa la compagna in punto di morte nel 1915. Combattutto tra la volontà di tenere vicino a sé le figlie e quella di allontanarle dal teatro, il comico milanese le impiega probabilmente in piccole parti solo occasionalmente. La maggiore, Maria, ricorda di aver cantato all’età di cinque anni al termine di uno spettacolo del padre la romanza scritta dal padre Non è la morte che ci divide. Sembrerebbe che entrambe le figlie si siano occupate di teatro in gioventù. Una Luisa Ferravilla milita nel 1928 nella Compagnia Stabile Milanese di Paolo Bonecchi. Nel 1939 (all’epoca della mostra La famiglia meneghina in cui erano esposti quadri e cimeli ferravilliani) Maria risulta sposata all’industriale Elio Gnugnoli e Luisa al pittore bergamasco Arturo Bonfanti.
|
|
|
|
|
|