Home   Site Map    
User
Password

Immagini, video e audio contenuti nella presente pubblicazione sono degradati a norma del comma 1 bis dell’art. 70 lg. 633/1341 introdotta dal D.L. approvato il 21/12/2007, in attesa del decreto attuativo.

La redazione è a disposizione dei titolari di eventuali diritti d'autore per discutere i riconoscimenti del caso.

 

 


 

«Archivio Multimediale degli Attori Italiani», Firenze, Firenze  University Press, 2012.
eISBN: 978-88-6655-234-5
© Firenze University Press 2012

Attore > teatro
NomeEdoardo
CognomeFerravilla
Data/luogo nascita18 ottobre 1846 Milano
Data/luogo morte25 ottobre 1915 Milano
Nome/i d'arte
Altri nomi
  
AutoreEmanuela Agostini (data inserimento: 15/04/2009)
Edoardo Ferravilla
 

Sintesi | Famiglia| Formazione| Interpretazioni/Stile| Scritti/Opere| Testo completo

 

Biografia

Secondo gli accordi presi, l’esordio di Ferravilla nel Teatro Milanese sarebbe dovuto avvenire nella commedia I trii C e i trii D del bon gener in cui Arrighi avrebbe confezionato su sua misura la parte di un collegiale distinto, serio e innamorato. La necessità di una sostituzione anticipa il dubutto all’ottobre del 1870 nella parte di Gervasin nel Barchett de Boffalora traduzione in dialetto milanese di Arrighi del vaudeville di Eugene Labiche La cagnotte. Pare che l’esito dello spettacolo sia stato disastroso. Se non in questo frangente, nelle seguenti prove Ferravilla deve essere stato sufficientemente convincente, perchè dopo non molto tempo è assunto regolarmente dal Teatro Milanese e l’incremento di orario lo costringe ad abbandonare il lavoro di ragioniere.

Su sua richiesta il tipo di parti in cui si cimenta si allarga: in Ona notizia falsa di Giovanni Duroni è un marito beone, nel dramma di Carlo Righetti Teresa fa le veci del primo attore (il suo personaggio muore in scena). Tra le interpretazioni che maggiormente impressionano il pubblico si ricordano quelle del commissario di polizia in Le ultime ore di Agesilao Milano di Francesco Giarelli e del panciuto margravio di Hassia-Kassel in El Granduca di Gerolstein di Cletto Arrighi. Il successo di queste esperienze conferma Ferravilla nel proposito di darsi interamente al teatro. Inizia inoltre a occuparsi anche dell’adattamento dei testi e della stesura di testi leggeri: la farsa Vun che va, l’alter che ven di Ferravilla è replicata per diverse sere anche grazie alla bravura di Carlo Gandini.

Il talento attorico di Ferravilla si rivela in completezza nell’ottobre del 1872 nella commedia di Righetti Nôdar e perucchee. Ferravilla ha il compito di interpretare la breve parte di Pedrin Bustelli, giovinotto molto timido. Per mettere in maggiore risalto il personaggio, in accordo con Righetti, Ferravilla aggiunge nuove battute. El sûr Pedrin è il primo di una lunga serie di personaggi caratteristici, di “tipi”, che Ferravilla inventa nell’arco di un decennio (dal 1872 al 1880 circa) e, in virtù della bravura dell’attore, vengono riproposti in più spettacoli. Il successo di Pedrin Bustelli induce immediatamente Ferravilla a scrivere una nuova commedia dedicata al personaggio: El sûr Pedrin in quarella (rappresentata per la prima volta il 2 dicembre 1872). Nei mesi successivi la compagnia replica continuamente i due lavori insieme anche al vaudeville, musicato da Cesare Casiraghi su libretto di Ferdinando Fontana, La statoa del sûr Incioda in cui Ferravilla, che ha ormai ottenuto il privilegio di scegliersi la parte, veste i panni del protagonista, il sindaco Finocchi, altra memorabile “creazione” della sua carriera.

Il primato artistico di Ferravilla è in breve riconosciuto da un cospicuo aumento di paga: inizia in questo modo un percorso che lo porterà a divenire indiscusso capo carismatico della formazione. Intorno al 1874 le condizioni economiche della Compagnia del Teatro Milanese, pur apprezzata dal pubblico, peggiorano notevolmente. Gli attori iniziano a essere pagati con molti giorni di ritardo. La situazione è imputata alla cattiva amministrazione di Cletto Arrighi che sperpera buona parte dei guadagni al gioco. L’ingresso in compagnia di Emma Ivon, rapidamente divenuta prima attrice, contribuisce a seminare il malumore tra alcuni attori che si ritengono scavalcati dall’ultima arrivata. La crisi è tale che nel 1876 Arrighi è estromesso dalla direzione del Teatro Milanese. La maggior parte degli attori (tra cui Emma Ivon, Giuseppina Giovannelli, Ernesta Comelli, Antonio Dassi) confluisce nella Ferravilla-Sbodio-Giraud, società di proprietà dei capocomici Edoardo Ferravilla, Gaetano Sbodio e Edoardo Giraud, amministratata da Giuseppe Telamoni e diretta da Ferravilla. La compagnia esordisce al Teatro Cressoni di Como per poi trasferirsi a Milano al Fossati e alla Commenda. La morte di Telamoni non ferma il progetto e Ferravilla assume anche la carica di amministratore: nel giro di pochi anni per merito della sua superiorità artistica e delle competenze organizzative e amministrative (senz’altro consolidate dagli anni di ragioneria) Ferravilla diviene il ganglio fondamentale del Teatro Milanese.

Sotto la conduzione di Ferravilla, la Ferravilla-Sbodio-Giraud si propone a livello nazionale. Nel primo anno comico recita a Milano, Lodi, Napoli, Genova, Torino, Firenze, Roma, Bologna, Brescia, Padova e Verona. Il progetto artistico della compagnia, che per essere compresa da un bacino di pubblico più ampio italianizza il dialetto, oltrepassa ora i confini del teatro milanese per affacciarsi alle maggiori “piazze teatrali” italiane, dove Ferravilla è riconosciuto tra i maggiori attori comici in assoluto.

 
<< Precedente 1   ( 2 )   3   4   Successiva >>
Progettazione tecnica a cura di