L’arte di Ferravilla diviene modello nel repertorio comico per la gran parte degli attori suoi contemporanei. Enrico Polese Santarnecchi menziona quale unica eccezione Claudio Leigheb che nei ruoli brillanti offre la sola valida alternativa ai personaggi caratteristici di Ferravilla (cfr. E. Polese, Edoardo Ferravilla, cit., p. 22). Interessante una testimonianza dell’attrice Pia Marchi Maggi: «La disgrazia degli attori e delle attrici italiane furono il Ferravilla e la Duse... Tutti vollero imitare, e in tutto, que’ due grandi artisti. Gli attori comici, anche i migliori, recitano sempre di tre quarti, imitando, o credendo di imitare l’inimitabile Ferravilla... e le donne, dànno tutte alla loro presenza su la scena la linea d’una mezza parentesi...credendo così d’imitare la Duse...» (Jarro, Attori, cantanti, concertisti, cit., p. 39).
Veri e propri imitatori del comico milanese, che ripropongono come “maschere” ormai standardizzate Massinelli, Tecoppa, Gigione e Pastizza, pullulano soprattutto nel Sud America dove, a differenza della maggiorparte dei suoi contemporanei, Ferravilla non si reca mai. Tra questi tale Perego detto Pereghin, che si presenta con il nome di Cavalli, fa qualche fortuna proponendosi quale “copia” di Ferravilla per soddisfare l’inappagata curiosità del pubblico latino-americano verso un artista la cui fama aveva varcato l’oceano.
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