Della famiglia naturale di Virginia Ramponi conosciamo il nome della madre, Tommasina, che compare in alcuni atti di compravendita di terreni in qualità di agente e rappresentante legale di Giovan Battista Andreini, e quello del padre, Girolamo, senese, citato nell'atto di matrimonio della figlia. Molto probabilmente né i genitori né altri componenti della famiglia praticarono mai il mestiere dell’attore, ma sposando Giovan Battista Andreini Virginia diventa figlia d’arte ‘adottiva’, entrando a tutti gli effetti nella più importante famiglia comica del tempo. Sfruttando sapientemente il cognome illustre ricevuto in dote dalle nozze (nelle lettere, nelle suppliche e in altri documenti ufficiali si firmerà sempre Virginia Andreini anziché Ramponi), l’attrice assieme al marito si pone da subito come erede e continuatrice della leggendaria carriera dei celeberrimi Francesco e Isabella. Proprio Isabella Andreini, attraverso la pubblicazione delle proprie opere, la frequentazione di illustri accademie letterarie e l’esaltazione della propria immagine, inaugura un nuovo modo di intendere la professione teatrale, basata principalmente sull’emancipazione dell’attore e sulla nobilitazione dell’arte comica, non più socialmente emarginata ma capace di misurarsi con i più alti modelli letterari dell’epoca e di accrescerli attraverso l’esperienza del palcoscenico.
La strategia, proseguita da Francesco Andreini, abile anche e soprattutto nel conservare e perpetuare la fama post mortem della moglie attraverso la pubblicazione postuma di sapienti e calcolate edizioni degli scritti di Isabella, viene portata a compimento da Virginia e Giovan Battista. La costruzione di una mitopoiesi dell’attore per Giovan Battista Andreini si concretizza soprattutto nella sua torrenziale attività di scrittore. Attraverso gli scritti teorici il capocomico dei Fedeli rivendica con forza il nuovo modello comico, mentre la sua infaticabile produzione drammaturgica risulta un graduale percorso verso la definitiva autonomia e consacrazione dell’arte teatrale. E se dagli insegnamenti dei genitori Giovan Battista desume principalmente lo strumento della scrittura come nobilitazione dell’arte scenica, Virginia Ramponi, allo stesso modo di Isabella, diventa l’incarnazione stessa del mito della diva virtuosa e seducente, la cui arte viene celebrata ed eternata nei versi dei poeti e nelle tele dei pittori.
La continuità di intenti e strategie tra le due coppie d’attori consegna alla famiglia Andreini il ruolo di protagonista assoluta delle scene comiche per almeno un cinquantennio, caratterizzandola come il simbolo stesso della celebrazione mitica dell’attore e del riscatto dall’evanescenza del palcoscenico attraverso la costruzione di una gloria imperitura.
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